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Quando gli amministratori di SRL diventano responsabili con il loro patrimonio personale

L’amministratore della Srl è veramente chiamato a rispondere con i propri beni personali e con i propri risparmi per i debiti della società di cui è amministratore? quali azioni può compiere per escludere questa responsabilità e mettere al riparo il proprio patrimonio personale?

Responsabilità illimitata amministratori Srl

La protezione patrimoniale che fino a poco tempo fa la S.R.L. garantiva all’imprenditore viene oggi messa in discussione con l'entrata in vigore della nuova legge sulla crisi di impresa.

IN CHE MODO QUESTA LEGGE FA DIVENTARE L'AMMINISTRATORE DELLA SRL RESPONSABILE PERSONALMENTE?


Nel Codice Civile, la legge che regola il mondo delle società fin dal lontano 1942, è stato cambiato un articolo. L'art. 2086 che adesso dice questo:

L'imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell'impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell'impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l'adozione e l'attuazione di uno degli strumenti previsti dall'ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale.


ASSETTO ORGANIZZATIVO, AMMINISTRATIVO E CONTABILE


Significa:

  • avere uno strumento che nel 2022 deve essere un software collegato alla contabilità ufficiale che gli permette di tenere sotto controllo i propri numeri aziendali ogni giorno;

  • significa anche organizzare l'amministrazione in modo diverso rispetto a prima. Inoltre, è necessario che l'amministratore impari a leggere questi numeri e quindi dovrebbe avere un professionista che glielo insegna e lo aiuti.

Normalmente l'imprenditore affida la contabilità a un commercialista.

Questo può continuare a farlo ma dovrebbe avere anche un software interno all'azienda o comunque visibile dall'amministratore in qualsiasi momento, che gli mostri con largo anticipo come sta andando la propria azienda.


COSA SUCCEDE SE L'AMMINISTRATORE NON HA QUESTO SOFTWARE DI CONTROLLO O SE LO HA MA NON SE NE INTERESSA PER MANCANZA DI TEMPO O DI COMPETENZE?


Semplice:

alla prima crisi, riceverebbe una segnalazione da un fornitore o da una banca o dall'agenzia delle entrate e anche se in quel momento decidesse l'amministratore di attivarsi, mancando il controllo dei propri numeri in automatico rischierebbe per di dover pagare i debiti aziendali con il proprio patrimonio personale (la casa di famiglia, i risparmi personali, i propri investimenti finanziari, ecc.).


IN CHE MODO L’AMMINISTRATORE DELLA S.R.L. DIVENTA RESPONSABILE CON I PROPRI BENI PERSONALI E CON I PROPRI RISPARMI PER I DEBITI DELLA SOCIETÀ DI CUI È AMMINISTRATORE?

In tutti casi in cui la società non è in grado di pagare i propri debiti e salta fuori che l’amministratore avrebbe potuto intervenire prima che si manifestasse la crisi, con azioni utili a evitarla o che avrebbero portato allo scioglimento della società prima che la situazione si aggravasse.

NB: D'ORA IN POI IL PRINCIPALE PROBLEMA SARANNO I DEBITI VERSO L'AGENZIA ENTRATE E EX-EQUITALIA

IN CHE MODO L’AMMINISTRATORE PUÒ EVITARE QUESTA RESPONSABILITÀ ILLIMITATA? Per proteggere il proprio patrimonio personale, ogni amministratore dovrà compiere 3 azioni:

1. Predisporre ogni mese un conto di previsione relativo ai successivi sei mesi.

Si tratta di un vero e proprio budget previsionale in cui l’amministratore dovrà stimare le entrate e le uscite, dimostrando di essere in grado in ognuno dei successivi mesi (ALMENO 6) di pagare puntualmente le uscite con le entrate, cioè di avere il controllo del proprio cash flow (certo, prima dovrebbe sapere cos’è e come si calcola il cash flow). Oltre a questo, dovrà dimostrare di rispettare una serie di indicatori di bilancio KPI.

2. L’amministratore dovrebbe convocare l’assemblea per proporre le necessarie azioni correttive.

Se la situazione prevista al punto 1 non si realizzasse, ovvero se in qualche mese le uscite previste fossero superiori alle entrate stimate. Ad esempio:

  • chiedere ai soci di fare versamenti di capitale;

  • ricorrere ad un finanziamento bancario;

  • proporre misure di cambiamento gestionale rivedendo la tipologia di prodotti o servizi o riducendo il personale dipendente;

  • proporre un piano industriale di risanamento;

  • proporre un piano di marketing per trovare nuovi clienti con più margini.

3. l’amministratore dovrebbe attivarsi con C.C.I.A.A. e col Tribunale

se non fosse possibile intraprendere azioni correttive per portare il previsionale in pareggio ein particolare dovrebbe:

  • richiedere alla Camera di Commercio la nomina di un esperto per tentare una COMPOSIZIONE NEGOZIATA ASSISTITA (dopo aver letto questo articolo vai al nostro articolo sulla crisi di impresa). Questa possibilità esiste soltanto se in base al test risanamento risulta ammissibile l'impresa.

  • diversamente, resterebbe come unica alternativa la richiesta al Tribunale di attivare una procedura di CONCORDATO o ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI.

  • l'ultimissima possibilità sarebbe di chiedere al Tribunale la dichiarazione del FALLIMENTO della società.

Condizione essenziale affinché l’amministratore possa esonerarsi dalla propria responsabilità personale, quindi,

è ATTIVARSI PER TEMPO con un software previsionale collegato alla contabilità ufficiale e azioni concrete che risultino da verbali di assemblea o del consiglio di amministrazione convocati per dimostrare tutto ciò che di utile ha fatto per sistemare le cose.

Da dire che per un amministratore, che spesso è anche il socio di maggioranza della S.R.L., diventa in generale piuttosto difficile evitare la propria responsabilità personale, a meno che non si faccia assistere da un professionista esperto di controllo di gestione e di analisi del cash flow che lo affianchi guidandolo nella gestione aziendale senza rischi. Se tutto è realizzato in maniera grossolana, infatti, per gli amministratori sarà molto complicato invocare attenuanti di colpevolezza contro le accuse di colpa grave e di mala gestione mosse dai creditori sociali (banche, fornitori, dipendenti, erario, eccetera).

Tutti gli amministratori che finora si sono mossi ad intuito, vivendo giorno per giorno, dovranno perciò rivedere il loro modo di agire e iniziare a utilizzare necessariamente un software di controllo di gestione per la prevenzione e risoluzione tempestiva della crisi.

E se non sanno bene cosa vuol dire, l’unico modo sarà quello di rivolgersi ad esperti con competenze tecniche ed una visione organizzativa, che lo accompagnino in questo nuovo percorso. È ormai certo che senza adeguati sistemi di controllo la responsabilità degli amministratori verso i creditori societari diventa personale. Infatti, d'ora in poi, se la gestione della società non sarà improntata a proteggere il patrimonio aziendale, ogni creditore sociale potrà ricorrere per avere quanto dovuto dalla società. Per sapere meglio come prevenire la crisi d'impresa ed evitare la responsabilità degli amministratori della S.R.L. contattaci o prenota una consulenza con un nostro esperto in controllo di gestione.

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