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DEDUCIBILITÀ FISCALE delle auto aziendali: le varie possibilità

Quali sono le novità per la deducibilità delle autovetture aziendali concesse in "uso promiscuo ai dipendenti", come calcolare il fringe benefit e come intestare l'autovettura per risparmiare il più possibile.

Auto aziendali

Intanto di cosa stiamo parlando?

Le imprese hanno sempre il problema di come e quanto dedurre in contabilità i costi delle autovetture intestate all'azienda.

Con ogni probabilità all'imprenditore viene detto che si deduce solo il 20% con una serie di ulteriori limitazioni: in pratica il risultato è che si deduce ben poco.


Sapevi che se affidi un'autovettura aziendale a un tuo dipendente in modo stabile potresti:


LE CONDIZIONI SONO 3:

  1. offrire al dipendente la possibilità di utilizzarla anche per scopi privati

  2. che venga applicato il fringe benefit nella busta paga del dipendente. Questa formula si chiama "auto in uso promiscuo al dipendente".

  3. che l'autovettura sia data in uso promiscuo per la maggior parte del periodo di imposta e cioè che il veicolo venga utilizzato dal dipendente per la metà più uno dei giorni che compongono il periodo d’imposta del datore di lavoro.

. . . e se l'auto viene acquistata durante l'anno?

Conviene darla subito in uso al dipendente oppure va calcolata la metà più un giorno sul periodo dalla data dell'acquisto al 31 dicembre.


In pratica cosa si deve sapere?

Basta andare sul sito dell’ACI per recuperare il valore del cosiddetto fringe benefit che va poi diviso per 12 (il numero delle mensilità), così da ottenere il valore mensile di fringe benefit da inserire in busta paga.

In fondo all'articolo puoi accedere direttamente al file del fringe benefit.

Cos'è il fringe benefit?

Si tratta di un valore che tiene conto:

- del costo chilometrico dell'autovettura (in base alle tabelle ACI);

- moltiplicato per la percorrenza convenzionale di 15.000 km;

- e moltiplicato per il 30%.

Questo valore corrisponde al costo annuale che il dipendente avrebbe sostenuto se avesse comprato e pagato lui stesso le spese dell'auto per utilizzarla per scopi privati e sul valore del benefit è giusto che il dipendente paghi contributi e tasse.


Perché il dipendente deve pagare le tasse e i contributi su quel valore?

Semplice. Perché riceve un beneficio accessorio sotto forma di bene o servizio.

Infatti, il dipendente grazie al beneficio non deve acquistare una propria auto (usa quella aziendale affidatagli) né sostenere tutti i relativi costi.

Quindi ha ricevuto una quota stipendio in natura. Tutto lo schema si basa sulla presunzione che il dipendente usi l’auto al 30% per motivi personali (ed infatti sul 30% il dipendente paga Irpef e Inps, che gli vengono trattenuti dallo stipendio mensile) e il restante 70% per lavoro. Esempio: Auto aziendale: Alfa Romeo Giulietta 1.4 T Multiair a benzina da 150 CV Fringe benefit: costo per km ACI € 0,5206 x 15.000 chilometri = € 7.809 Imponibile del 30% = € 2.342,64 (30% del fringe benefit) Imponibile mensile da tassare in busta paga = € 2.342,64 / 12 = € 195,22 al mese


Da sapere che dal 1° luglio 2020 e i veicoli di nuova immatricolazione concessi in uso promiscuo ai dipendenti da quella data potrebbe diventare il 50% se l'auto è inquinante.

In particolare:

  • 25% per le auto con emissione di CO2 inferiore a 60g/Km

  • 30% per le auto con emissione di CO2 tra 60g/Km e 160 g/km

  • 40% (50% nel 2021) per le auto con emissione di CO2 tra 160g/Km e 190g/km

  • 50% (60% nel 2021) per le auto con emissione di CO2 superiori a 190g/Km

Il nuovo calcolo per la deducibilità dell’auto aziendale penalizza dunque i veicoli più inquinanti e premia quelli più ecologici.

Resta valida l’applicazione della disciplina vigente al 31 dicembre 2019 per i veicoli concessi in uso promiscuo con contratti stipulati fino al 30 giugno 2020 con qualunque valore di emissione di anidride carbonica.

I vantaggi per l’azienda che deduce i costi delle autovetture a uso promiscuo Le regole attuali non cambiano.

Si deduce il 70% dei costi e il 100% dell'IVA effettivi sostenuti per l’autovettura concessa in uso promiscuo al dipendente per la maggior parte del periodo d’imposta.

. . . e se l’autovettura, anziché essere concessa al dipendente, viene data all’amministratore?

Queste agevolazioni non valgono se l’auto, anziché essere concessa al dipendente, viene data all’amministratore.


Tranne un caso non conveniente che descrivo più avanti, l'assegnazione all’amministratore implica la NON deducibilità dei costi fatta eccezione per euro 903,80 l'anno che corrisponde al 20% del costo dei canoni di leasing oppure della quota di ammortamento (se acquisito in proprietà), nei limiti di € 18.076, cioè al massimo il 20% di questo, ovvero € 3.615 da ripartire per 4 anni.

In sintesi, per le auto non promiscue o date in uso agli amministratori si deducono solo €903,80 all’anno se l’auto ha un costo maggiore di € 18.076, altrimenti anche meno. In pratica, non si recupera quasi nulla.

L’unico vantaggio reale di intestare l’auto ad uso non promiscuo ad una società SRL, SAS, SNC e STP (la Srl dei liberi professionisti) è di poter recuperare il 40% dell’Iva.

Tale detraibilità dell'Iva non vale per odontoiatri, fisioterapisti e tutti i professionisti sanitari in quanto esenti Iva come prestazioni attive. In pratica, queste categorie possono dedurre solo il costo fino a € 903,80.

Se tuttavia si facesse figurare, come per il dipendente nell'esempio visto prima, nella busta paga dell’amministratore un fringe benefit, per esempio di € 5.000, cosa accadrebbe?

  1. sulla busta dell’amministratore l’F24 verrebbe più alto per le tasse su € 5.000 = € 3250

  2. la società dedurrebbe come costo anziché € 903,80 anziché ben € 5000, ma risparmierebbe soltanto il 29% = € 1450 se SRL o STP.

Quindi, questa strategia non sarebbe assolutamente conveniente.

Mi chiedono spesso se conviene intestare l’autovettura personalmente o all’azienda. QUESTE SONO LE OPZIONI IN ORDINE DI CONVENIENZA: 1. Autocarri e autovetture immatricolate uso autocarro Questi veicoli consentono di detrarre l’Iva al 100% e dedurre il costo al 100%. Bisogna però stare attenti all’uso che se ne fa, perché chi usa l’autocarro per motivi personali ed extra-aziendali può subire contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Ci sono molte vetture immatricolabili come autocarri (station wagon, suv,. ecc.) con allestimenti che non ne alterano l’aspetto di autovettura (semplice griglia divisoria).

Qui il rischio di contestazione per uso privato diventa alto.

. . . e se il sabato o la domenica si subisse un controllo mentre si viaggia con famiglia a bordo su autovettura uso autocarro cosa accadrebbe?

Si corre il rischio di multe ai sensi del codice della strada e perfino del ritiro della carta di circolazione da 1 a 6 mesi oltre alla segnalazione all'agenzia entrate per il recupero di Iva e costi fin dall'acquisto con sanzioni dal 100% al 200%.

Vai al mio articolo sui falsi autocarri.


2. Agente o rappresentante di commercio. Questa è l’opzione più conveniente. In questo caso, infatti, l’Iva è detraibile al 100% ed il costo è deducibile all’80% se l’auto non costa più di € 25.823. Unico limite: devi essere un agente iscritto al ruolo CCIAA. 3. Rimborso chilometrico: se sei un amministratore o un dipendente e fai almeno 1.000 km al mese, sicuramente la scelta più giusta è quella del rimborso chilometrico. Se con una nota spese dimostri i km che fai e dove vai, puoi chiedere alla società il rimborso del costo chilometrico ACI per i chilometri percorsi. Tale importo è: A) esente da imposte e contributi per chi lo riceve, cioè l'amministratore o il dipendente; B) deducibile al 100% per la società. 4. Autovettura strettamente inerente all’attività (cosiddetta Businesscar). In questo caso è possibile dedurre costo e Iva al 100%. Si tratta di autovetture per uso speciale (esempio: auto officina, auto pubblicitaria, auto laboratorio) tutte inquadrabili nella categoria N1, che possono derivare dalla stessa autovettura ma è necessario installare sopra di esse, in modo permanente, attrezzature utili al lavoro. Ecco alcuni esempi: Auto pubblicitaria: un allestimento tipo vela o un arredo interno per trasporto campionario o materiale pubblicitario. Non è sufficiente la semplice scritta sulla carrozzeria. Auto-officina: un allestimento interno per pronto intervento (scaffalature ed attrezzature come gruppo elettrogeno, morsa ecc.) purché fissati nell'autovettura. Tutte queste tipologie di autoveicoli categoria N1 sono quindi considerati strumentali, detraibili e deducibili per inerenza. Per questi allestimenti esistono società specializzate che permettono di essere in regola e non ritrovarsi coinvolti in inutili contestazioni.


5. Autovettura in uso promiscuo al dipendente con deducibilità al 70% di tutti i costi e Iva al 100%.

6. Autovettura acquistata dalla SRL o STP NON in uso promiscuo. Questa è l’opzione meno conveniente. In questo caso, infatti, l’Iva è detraibile al 40% ed il costo è deducibile al 20%, dunque, come detto prima, si può dedurre al massimo € 903,80 l’anno e il 20% dei costi per carburante, assicurazioni, bollo e manutenzioni.

Il credito di imposta su beni strumentali (ex-super ammortamento) si applica?

Oggi vale il 10% sul costo di acquisto ma si può applicare soltanto agli autocarri e alle autovetture intestate alle imprese che effettuano attività di noleggio auto e quindi se si ha un ramo di attività come noleggiatori di auto.


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